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ATTRARRE MIGRANTI ALTAMENTE QUALIFICATI: UNA RIFORMA DELLA CARTA BLU UE

Il sistema della Carta blu UE, adottato nel 2009, si è finora dimostrato inadeguato e poco attraente ed è pertanto sottoutilizzato: le condizioni di ammissione restrittive e l’esistenza di norme, condizioni e procedure parallele a livello nazionale sono due elementi che ne hanno limitato l’uso. Solo il 31% dei migranti con un livello di istruzione elevato che giunge in un paese OCSE sceglie l’UE come destinazione, il che significa che i lavoratori qualificati preferiscono altre destinazioni, concorrenti economicamente con l’UE.

La proposta odierna rivede le norme vigenti e mira a migliorare la capacità dell’Unione di attirare e trattenere cittadini di paesi terzi altamente qualificati, poiché l’andamento demografico fa pensare che, anche con una forza lavoro più qualificata nell’UE che l’agenda per le nuove competenze mira a sviluppare, la necessità di attrarre nuovi talenti persisterà nel futuro.

La nuova proposta introduce un unico sistema a livello dell’Unione, che sostituisce i regimi nazionali paralleli per il lavoro altamente qualificato al fine di aumentare la chiarezza per i richiedenti e i datori di lavoro e di rendere il sistema più visibile e competitivo.
La proposta incrementa la mobilità all’interno dell’Unione europea semplificando le procedure e permettendo inoltre viaggi di lavoro più brevi (fino a 90 giorni) negli Stati membri in cui è in uso la Carta blu.

Abbassa la soglia salariale, creando uno spettro flessibile che permette agli Stati membri di adeguarla ai mercati del lavoro nazionali, e prevede condizioni più adatte per i neo-laureati di paesi terzi e i lavoratori di settori con scarsità di manodopera.
Nel quadro del nuovo sistema della Carta blu, potranno chiederne il rilascio anche beneficiari di protezione internazionale altamente qualificati.

La proposta rafforza i diritti dei titolari della Carta blu (consentendo loro una via d’accesso più rapida allo status di soggiornante di lungo periodo e un accesso immediato e più flessibile al mercato del lavoro) e dei loro familiari (garantendo loro la possibilità di trasferirsi nell’UE contemporaneamente al titolare), e ciò dovrebbe contribuire a rendere l’UE una meta più attraente per i lavoratori dipendenti altamente qualificati di cui la nostra economia ha bisogno.

Il nuovo sistema della Carta blu genererebbe un impatto economico positivo stimato tra 1,4 e 6,2 miliardi di euro, grazie all’ingresso in UE di nuovi lavoratori altamente qualificati. Gli Stati membri continueranno a decidere il numero di cittadini di paesi terzi ammessi nel loro territorio in cerca di occupazione, in linea con il Trattato. Potranno anche eseguire una valutazione del mercato del lavoro in caso di perturbazioni gravi, quali elevati livelli di disoccupazione in una determinata professione o settore o anche in parte del territorio nazionale.

Il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca non partecipano all’adozione della direttiva e non sono né vincolati da essa, né soggetti alla sua applicazione.

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DDL EDITORIA—Claudio MICHELONI (PD) E Aldo DI BIAGIO (AP): CONFERMARE CONTRIBUTI AI QUOTIDIANI E PERIODICI ITALIANI ALL’ESTERO

Nel parere fornito alla Commissione Affari Costituzionali sul disegno di legge in materia di Editoria, i senatori Claudio Micheloni (Pd) e Aldo Di Biagio (Ap) hanno voluto riaffermare il mantenimento dei contributi in favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici italiani diffusi all’estero, precisando altresì che debbano essere ricompresi anche quelli in forma telematica e digitale.

“Nella delega che verrà data al Governo – dichiarano i senatori in una nota congiunta – non si potrà prescindere dal ruolo fondamentale della nostra editoria all’estero che rappresenta il principale riferimento culturale ed informativo delle nostre comunità, oltre che il veicolo indiscusso della promozione della lingua e cultura italiana e della crescita e valorizzazione del made in Italy”.

“Anche nella Commissione di merito che esaminerà il provvedimento – assicurano – non mancherà il nostro impegno per salvaguardare le realtà editoriali storiche dell’emigrazione, che devono essere sostenute in quanto hanno la funzione di mantenere il legame culturale e sociale con i nostri connazionali che all’estero hanno oggettive difficoltà a rimanere aggiornati sulle dinamiche politiche, sociali e culturali del loro Paese di origine”.

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DETRAZIONI FISCALI PER RESIDENTI NEI PAESI EXTRA UE/ CONFSAL UNSA USA: SIAMO STATI DETERMINANTI

“Grazie all’incessante attività sindacale della CONFSAL UNSA nonché alle continue sollecitazioni rivolte agli eletti all’estero, i quali, nel recepire le nostre richieste, si sono prontamente attivati nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e del MEF, possiamo comunicare oggi a Voi tutti la pubblicazione della Circolare attuativa delle disposizioni che prevedono l’estensione del diritto alle detrazioni fiscali per familiari a carico anche ai residenti nei Paesi extra UE”. È quanto si legge in una nota del Coordinamento USA della CONFSAL UNSA ESTERI in cui si dà conto di una informazione giunta al sindacato dal Ministero degli esteri.

“L’Amministrazione – prosegue, infatti, la nota- ci ha testè confermato che procederà quanto prima alla diramazione di un Messaggio di istruzioni alle Sedi finalizzato alla raccolta delle richieste di detrazioni per famigliari a carico con decorrenza 1.1.2016. Tali importi verranno versati in seguito con i relativi conguagli nel corso del IV trimestre 2016”.

“Purtroppo – precisa il Coordinamento USA – dobbiamo segnalare che è stato possibile estendere tale beneficio fiscale unicamente ai Paesi che hanno sottoscritto con l’Italia un accordo sullo scambio di informazioni fiscali (Paesi della cosiddetta “White list”). Ciò non riguarda, ahinoi, la Svizzera considerata a tutt’oggi Paese della “Grey list”, poiché in attesa di essere inserita nella “White list”, passo che dovrebbe avvenire come ultimo termine entro il febbraio 2017, nel quadro di adempimenti giuridico-fiscali richiesti dall’Europa al Governo elvetico. Se ciò non dovesse verificarsi entro la fine del presente anno, la fruizione delle detrazioni slitterebbe per il personale interessato al 2017”.

Concludendo, dagli Stati Uniti sostengono che “ancora una volta la CONFSAL UNSA è stata determinante nella risoluzione della presente problematica”.

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